E se insisti e se non ti stanchi, qualcuno deve risponderti; a meno che la casa non sia vuota. Insisto con violenza talvolta e con indolenza, altre;
insisto però, perché qualcuno da lassù mi dovrà rispondere. Un qualcuno dovrà scendere dal cielo, qualcosa che non sia una pietra, visto che io chiedo un pezzo di pane e poco altro.
E' che bisogna saper cosa sia giusto chiedere: il nostro pane quotidiano, quanto basta. Il resto - non credetegli ai maghi del marketing - il resto non ci spetta e non ci fa felici. Altro che "il lusso è un diritto" sui manifesti con l'ex marito della Bellucci in primo piano.
E' un lusso anzi accorgersi che non abbiamo bisogno che di pane quotidiano.
Ci sono quelli che - ho qualche amico in proposito - aspettano segni dal cielo e che scendano in terra gli Ufo e le stelline, i nani e le ballerine per uno splendido spettacolo pirotecnico. Ma chiedono e guardano: "Ci sarà ancora fede sulla Terra, quando verrà il Figlio dell'uomo?".
E poi c'è chi non chiede più, gli occhi serrati e cuciti dal filo di ferro, come in un quadro dantesco, le labbra incollate, un ghigno ed una sofferenza senza fine: per costoro è già l'Inferno. Ma mai senza una speranza finale, dai: "chi siamo noi per giudicare?".
Magari all'Inferno scende un Liberatore, un qualcuno che li scuota e che li liberi, che li svegli dal torpore, che ricordi loro di chiedere e chiedere ancora: non grandi quantità di cose ma cose di qualità, una diversa qualità della vita, una diversa profondità: oltre i suoi limiti temporali.
Caro Gesù Bambino - cominciava la letterina che scriviamo a Natale - non portarmi nulla che mi lasci uguale a prima, che mi lasci insoddisfatto; che tolga la voglia di chiedere di parlare e di pregare. Non riempire sacchi di oggetti di Ikea e della Rinascente; neppure le auto e le moto; neanche un pc per regalo; te ne prego. Vorrei invece ancora un po' di voglia di scoprire e di guardare, di chiedere, di stare con il naso in su e i piedi per terra, di gustarmi il Paradiso di uomo pacificato ma non bollito; che bussa alla porta per dire "vedi, ho tutto. E' che quest'oggi - uscendo - ho dimenticato un tozzo di pane. Se ho quello, ho tutto".
E in quello è ogni cosa che vale, ogni sapore, ogni cosa preziosa.
Non è poesia; forse anzi è il sale che dà sapore alla vita. Anche alla tua.
Quando torna il Figlio dell'Uomo - e lo fa sempre, ogni giorno, ogni dove - trova il pane che lui cerca, quello di chi ancora ha voglia di incontrarlo.
"Dai, buon Dio, aprila quella porta!"