E' bellissimo quel passo in cui - dal Vangelo di Luca - si racconta di come il Cristo non venne accolto e neppure ricevuto in quel di Samaria, solo perché era evidente che era "chiaramente diretto a Gerusalemme": per compiere cosa poi, a noi è ben noto...
Il "consummatum est" che sempre mi commuove si stava compiendo - era fare la volontà di Dio - e questo era evidentemente estraneo a coloro con i quali pure avrebbe potuto condividere un'altra tappa del suo viaggio. Quelli stavano bene così: perché scomodarsi?
I Samaritani o chi per loro, di quel viaggio non volevano saperne, insomma; Lui andava verso un posto che a loro non interessava.
"Se non sei dei nostri, vattene!"
Accade spesso. Ma l'importante è la chiarezza dell'andare. Così chiaro, persino agli occhi di un estraneo; così "estraneo" da essere in totale dissonanza: "tu non ci appartieni".
E' come essere "non di questo mondo": quindi, se non lo sei, vattene. Perché vuoi tormentarci? Lo dicevano anche i demoni che il Cristo aveva scacciato fino ad allora. Non abbiamo nulla in comune con te.
Non invocherà su di loro fulmini e cenere; non desidererà nessuna vendetta. Basterà loro sapere che lo hanno lasciato passare senza neppure goderne la compagnia per un giorno; senza che si compisse alcun prodigio; senza avere neppure il piacere di conoscerlo e di ascoltarlo. Per la strada succede di non essere accolti; di essere respinti.
Accade soprattutto quando è chiaro che stai cercando altro; anche se quell'altro vorresti condividerlo con coloro che hai incontrato.
Ma il Figlio dell'uomo deve conoscerla questa amarezza, questo esilio: perché sia sempre più chiaro anche a lui che la sua casa è altrove o forse è dappertutto: ovunque ci sia qualcuno che abbia voglia di cercarne una "vera", "essenziale", esattamente come stai facendo tu.