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Tu che non sei degno di stare con noi. I° stazione

Pubblicato da enzo cilento su 13 Marzo 2015, 11:09am

Tags: #via crucis

I° STAZIONE
Gesù dinanzi al sinedrio e a Pilato è condannato a morte

Venuta mattina, tutti i gran sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per farlo morire e, legatolo, lo condussero e consegnarono al governatore Pilato.
Pilato, sapendo che Gesù era un galileo, lo inviò dal Re Erode per farlo giudicare, ma Erode riconoscendo Gesù un falso Re, dopo avergli messo un mantello color porpora sopra le spalle, lo rimandò da Pilato.
Pilato, dal pretorio, fece condurre fuori Gesù, che portava la corona di spine e il mantello di porpora, e sedette nel tribunale. Era la preparazione della Pasqua. Disse ai Giudei: "ecco il vostro re!". Ma quelli gridarono: "Via, via, crocifiggilo". E insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita, e abbandonò Gesù alla loro volontà.Crocifiggetelo:

TU NON SEI DEGNO DI STARE CON NOI.

Andò così quella volta che ci giudicarono non in sintonia con il loro modo di vedere e di vivere. Fummo giudicati indegni di condividere la medesima casa e la medesima città; persino i ragazzini per strada lanciavano sassi contro l’appestato, mentre il tempio chiudeva alle sette di sera e non c’era posto per chi era condannato dagli uomini, più che da Dio, che anzi non si era ancora pronunciato in proposito. Ci penso talora, a quelli che ho condannato senza appello, quelli che non ho saputo perdonare. Ce n’era uno, un vecchio amico di cui ad un tratto ho provato vergogna. In un piccolo paese di provincia, trent’anni fa, aveva deciso di farsi crescere il petto. Mi sono negato anche al telefono. Per non dire di quelli che mi hanno ferito nel mio amor proprio, gente che non ho più salutato: da qui all’eternità. Anche i troppo sciocchi per me, i bigotti, quelli che non condividono una virgola della mia esistenza, li ho tutti mandati al rogo, o in croce, per restare in tema; sentendomi come il giudice in cattedra, come il predicatore sul pulpito. Di gente crocifissa nella mia vita ce n’è tanta, in tutti i crocicchi della mia esistenza; ed io stesso sulla croce ci sono stato, dove non c’era pietà e dove il diverso ero io, l’incorreggibile, il non addomesticabile.

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