Questa è la tua colpa - II Stazione

Pubblicato da enzo cilento su 13 Marzo 2015, 11:12am

II° STAZIONE
Gesù è caricato della croce

Dopo averlo schernito, i soldati spogliarono Gesù della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
Dice Gesù: "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua".

QUESTA E’ LA TUA COLPA.

Non ci piaci: neppure un po’. Sei così diverso da noi: sei un cretino, un cafone, sei un provinciale. Sei un blasfemo. Mi tornano in mente quelli che per De Andrè dormono sulla collina, Non all’amore, né al denaro né al cielo, Edgar Lee Masters. Piccoli o grandi centri non cambia molto. Sono stato in una piccola comunità lacerata dall’odio (lo sono spesso, quelle più piccole), dall’invidia e dalla gelosia. Dopo tre settimane non ci si salutava più e ognuno a recriminare “perché quello non viene a pulire con noi il pollaio”; “quello prega e tira su col naso che non è proprio un bel sentire”; “quello adesca le ragazzine”. La tua colpa è che ci sei. E’che esisti. Se ne parlava ieri a Roma, in un mercato rionale, con un mio coetaneo appena conosciuto: in questa città, dove nulla funziona, l’altro ormai è un fastidio, un ingombro. La tua colpa è che ci sei, che esisti. Come quella degli ebrei, degli stranieri, dei vicini di casa, dei familiari. Perché sei qui a togliermi l’aria? Sartre, che era orgogliosamente ateo (e chi lo è davvero e fino in fondo?), ne aveva fatto il fulcro della nostra filosofia di libertà: “gli altri sono l’inferno”.

Tu che non sei degno di stare con noi. I° stazione

La spada nella Roccia

Commenta il post