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III Stazione - Cadere sempre di più

Pubblicato da enzo cilento su 15 Marzo 2015, 09:32am

Tags: #via crucis

III° STAZIONE
Gesù cade sotto la croce

Il castigo che ci dà la salvezza si è abbattuto su di Lui: per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
"Sono curvo e accasciato. Palpita il mio cuore, la forza mi abbandona, si spegne la luce nei miei occhi. Amici e compagni si scostano dalle mie piaghe, i miei vicini stanno a distanza; poiché io sto per cadere".

SONO DIVENTATO PEGGIORE DI QUEL CHE SONO.

Ah sì. C’è poco da aggiungere. A furia di dirmi che sono il peggiore del mondo, uno scarto, è proprio quello che sto diventando. E’ proprio così che mi sento; è così che tratto me stesso. Mi sono lasciato andare, mi butto via, in ogni cosa, lasciandomi irretire dall’ultimo arrivato. Io non merito di essere amato; non posso essere amato. E’ così che ho cominciato a frequentare la mia notte, in questo posto.

C’era una volta il Wild side della città, quello che cantava Lou Reed. La gente arrivava dalla provincia e dalla periferia per conquistarsi la sua America. Fra track e droghe per non sentire più nulla, vendersi per arrivare da qualche parte, per avere un buco dove andare a dormire e un appartamento tutto per me, non due per stanza io e quell’altra che tossisce tutta la notte e mi lascia la busta dei preservativi in bella vista sul davanzale: magari li usasse, che già si è presa la sifilide due volte! Non sono approdata a nulla e sono dieci anni che faccio questa vita: mi faccio massacrare di botte perché sono quelle che mi darei da sola: io non merito altro. Siete stati voi a convincermene.

Avevo una vicina di casa che faceva… la massaia.

Prese a salutarmi sul pianerottolo e a venire da me a far due chiacchiere al mattino, in assenza del marito, con la ricrescita dei capelli bianchi semre più evidente. sciatta. Era uno straccio di donna, quarant’anni circa; “chi me se pija ormai” (chi può innamorarsi di me?) mi diceva. Cominciammo a parlare sempre più spesso anche solo di detersivi e di assi da stiro; e puzzava sempre più di anice e di sambuca. Per dimenticare.

Cadeva e cadeva, ogni giorno di più.

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