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Giornate buone per la Memoria

Pubblicato da enzo cilento su 17 Gennaio 2015, 08:40am

Tags: #attuale

E' un buon mese questo per rimettersi a leggere Primo Levi, come dicevo giorni fa: lo abbiamo fatto. E penso che qualcosa di simile andrebbe fatto sempre - chissà - magari non solo in vista del 27 gennaio, la Giornata della Memoria.

Mentre ovunque avverti sussulti di antisemitismo...

E' sempre un buon mese - per tutta la vita - per ricordare cosa può l'odio razziale e la scelta precisa e deliberata di procedere al genocidio, all'annientamento, Shoah.

Vecchia storia?

Mah! La storia è vecchia insomma, se è vero che la storia si ripete sempre, mi pare; è scontata più che vecchia, nella sua "normalità".

Poi, si obietterà che la Giornata della Memoria è diventata un totem vuoto, bronzo che rimbomba; una ricorrenza buona per le scuole, buoni sentimenti di un giorno; per le nostre antologie, per i miei spettacoli a teatro, per la lobby ebraica e tutto il resto: vecchie obiezioni anch'esse; no?.

Mentre da oggi comincia una settimana di riflessioni e di preghiera, in ambito cattolico, sul dialogo interreligioso tra cristiani ed ebrei, i nostri fratelli maggiori, diceva Woijtila.

Leggevo Enzo Bianchi, giorni fa: "non si tratta proprio di fratelli maggiori, ma di fratelli gemelli" - sosteneva il fondatore di Bose. E vabbè...

Io sono così fiero invece di questa matrice semitica che mi ritrovo, culturalmente e dal punto di vista squisitamente religioso; questo avere in comune una Scrittura "meravigliosa", non così vecchia invece, e capace ancora di meravigliare e di generare cose nuove eppure così antiche, di tirar fuori dal bagaglio un tesoro continuo di sollecitazioni e di "provocazioni", dal momento che siamo in tema.

Sono così orgoglioso di questo che mi vien voglia di ballarci assieme e non solo di pregare assieme ai miei fratelli gemelli; come il re Davide davanti all'arca dell'Alleanza.

E penso che certe cose andrebbero lette e riviste, tenute come il libro sul comodino, tutti i giorni dell'anno, al punto da ripeterle ai figli, di parlarne quanso ci si alza e si sta seduti in casa propria, quando ci si addormenta e ci si sveglia: di questa eredità che ci fa un popolo mai stanco di camminare.

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B
Chi ama la Storia dell'Arte credo non possa fare a meno di amare la Storia, che poi altro non é che il perché del nostro presente, il presente di tutti gli uomini del mondo.<br /> La Memoria della Storia non é mai inutile - spero e credo - anche oggi che viene associata allo studio del territorio e quindi definita GeoStoria per i studenti delle nuove generazioni; tanto meno é inutile l'operato degli uomini che contribuiscono (anche nel proprio &quot;semplice&quot; quotidiano) a &quot;fare la storia attuale&quot; sull'insegnamento di quella passata.<br /> Ecco perché, leggendo il commento dedicato alla settimana della Memoria, consideravo che buona parte dello stimolo per andare avanti risiede nel mantener vivo il ricordo di ciò che viene raccontato nei libri che poi spinge gli uomini a vivere nella Storia presente e futura.<br /> Tutte queste belle parole (forse scontate) per legare i pensieri all' Attuale cioé a quello che ci racconta il TG e che leggiamo sui quotidiani: il rapimento di Vanessa e Greta e la loro liberazione......<br /> La giornalista S. Avallone del Corriere ha inserito nel titolo di un articolo che le riguarda una frase (provocazione, tanto per cambiare) che fa riflettere appunto in merito alla &quot;partecipazione&quot; degli uomini della Storia: &quot;Se la sono cercata&quot;; questo é solo uno dei commenti fra quelli negativi sulla bocca di molti; E la Avallone chiude il suo pezzo dicendo di &quot;voler rischiare di capire, conoscere e raccontare&quot; il perché di queste due ragazze che hanno sentito di dover andare e are, anche nel fuoco direi e quindi con delle motivazioni non proprio banali, suppongo.<br /> Quindi sarà importante leggere le dichiarazioni di queste giovani o sentirle alla TV, così come non sarà proprio inutile spero la messa in onda sulle reti RAI di alcuni programmi legati alla Storia, proprio a partire da Giovedi prossimo, per tre serate: la storia di Hannah Arendt, il documentario &quot;In nome della razza&quot; di Paolo Mieli ed Il canto del Popolo ebraico. Un film, un documentario ed un pezzo di prosa: a scelta per tutti i gusti direi e per entrare nella Storia, nella Memoria e fare il futuro.
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