E' un buon mese questo per rimettersi a leggere Primo Levi, come dicevo giorni fa: lo abbiamo fatto. E penso che qualcosa di simile andrebbe fatto sempre - chissà - magari non solo in vista del 27 gennaio, la Giornata della Memoria.
Mentre ovunque avverti sussulti di antisemitismo...
E' sempre un buon mese - per tutta la vita - per ricordare cosa può l'odio razziale e la scelta precisa e deliberata di procedere al genocidio, all'annientamento, Shoah.
Vecchia storia?
Mah! La storia è vecchia insomma, se è vero che la storia si ripete sempre, mi pare; è scontata più che vecchia, nella sua "normalità".
Poi, si obietterà che la Giornata della Memoria è diventata un totem vuoto, bronzo che rimbomba; una ricorrenza buona per le scuole, buoni sentimenti di un giorno; per le nostre antologie, per i miei spettacoli a teatro, per la lobby ebraica e tutto il resto: vecchie obiezioni anch'esse; no?.
Mentre da oggi comincia una settimana di riflessioni e di preghiera, in ambito cattolico, sul dialogo interreligioso tra cristiani ed ebrei, i nostri fratelli maggiori, diceva Woijtila.
Leggevo Enzo Bianchi, giorni fa: "non si tratta proprio di fratelli maggiori, ma di fratelli gemelli" - sosteneva il fondatore di Bose. E vabbè...
Io sono così fiero invece di questa matrice semitica che mi ritrovo, culturalmente e dal punto di vista squisitamente religioso; questo avere in comune una Scrittura "meravigliosa", non così vecchia invece, e capace ancora di meravigliare e di generare cose nuove eppure così antiche, di tirar fuori dal bagaglio un tesoro continuo di sollecitazioni e di "provocazioni", dal momento che siamo in tema.
Sono così orgoglioso di questo che mi vien voglia di ballarci assieme e non solo di pregare assieme ai miei fratelli gemelli; come il re Davide davanti all'arca dell'Alleanza.
E penso che certe cose andrebbero lette e riviste, tenute come il libro sul comodino, tutti i giorni dell'anno, al punto da ripeterle ai figli, di parlarne quanso ci si alza e si sta seduti in casa propria, quando ci si addormenta e ci si sveglia: di questa eredità che ci fa un popolo mai stanco di camminare.