Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog

simeone.overblog.com

simeone.overblog.com


Vincere l'acedia

Pubblicato da enzo cilento su 6 Luglio 2013, 18:40pm

Ne parlano di frequente i padri del deserto ed il primo monachesimo.

Si tratta dell'acedia (o accidia) e che in fondo è una vera malattia dell'anima, una sorta di scoramento che prende di fronte al proprio limite, al proprio fallimento, alla difficoltà di incidere sugli avvenimenti.

Ho conosciuto tanti uomini "santi" vittime di questo male. L'ho riscontrata talora anche in me stesso. Ma è un abito vecchio: va dismesso.

L'acedia è, in soldoni, il male di chi insegue una sorta di perfezionismo spirituale e morale, di chi insegue una sorta di imitazione letterale di Cristo, come se si trattasse di un ideale altissimo (di una ideologia) che sembra prescindere totalmente dal nostro senso del limite, del peccato, della nostra stessa umanità.

Ed è ciò che infine ci lascia completamente ed inevitabilmente a terra, perché ci svuota di qualsiasi speranza ed attesa: ci lascia infine nel totale disincanto. "Signore, non sono capace di nulla: non ho fatto il miracolo di cambiare né me né il mondo"; dimenticando che il primo miracolo è quello di poter aprire gli occhi sul nostro limite e quindi anche su quella superbia che ne consegue, non riconoscendolo

Ma l'acedia è anche la morte della fede stessa, una volta constatato l nostro personale fallimento: perché, in fondo, è come se avessimo confidato solo in noi stessi, nelle nostre forze, nelle nostre parole, ingannandoci.

Ammalati di prometeismo, abbiamo assistito all'inadeguatezza salvifica dei nostri sforzi e della nostra mania di grandezza: deliri di onnipotenza.

Fa sempre piacere essere messi spalle al muro, in questi casi; poter verificare che le nostre opere non bastano né a salvarci né a salvare: che nessuno di noi si salva da solo - come spesso viene ripetuto. E ci consegna ad un salutare bagno di umiltà.

Ne leggevo di recente qualcosa nelle Catechesi di Teodoro Studita.

Ma il punto non sta nell'arrendersi alla propria debolezza; bensì nel ripartire da questa per diventare forti, di quella forza che non pone ogni speranza in noi stessi.

E' proprio questa la debolezza di cui parla San Paolo ed è l'unica che non ci delude e non ci fa vivere una perenne frustrazione.

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post

Archivi blog

Social networks

Post recenti