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Una mano per scandalizzare

Pubblicato da enzo cilento su 9 Settembre 2013, 14:23pm

Tags: #la storia

Cosa si potrebbe fare a quel tale che osava guarire un uomo che aveva la destra paralizzata da lungo tempo, al punto che neppure si ricordava più di essere menomato?

L'altro era ormai così tanto abituato ad andarsene in giro così, con quella mano inaridita, che neppure si ricordava d'averla in quello stato.

Aveva imparato a mangiare ed a scrivere con la sinistra. Con una sola mano si reggeva in piedi sul tram, se non lo facevano sedere; con una mano sola, la sinistra, si lavava e si vestiva. Aveva trovato un lavoro in cui una sola mano gli bastava. E se poteva, dava una mano, a chi non avesse nessun sostegno e conforto attorno a sé, neppure da quelli che di mani ne avevano due e con una sempre a protezione del proprio portafoglio.

Al mattino aveva imparato a svegliarsi presto, per fare in tempo; per riuscire a preparare il bricco del caffè e per farsi la barba, quando credeva; per chiudere la porta di casa a chiavi e per stringere la sua cartella sotto un braccio prima di andare in ufficio. Di tanto in tanto trovava il tempo per fermarsi in chiesa a chiedere un aiuto, una mano, a quel buon Dio che la mano, l'arto, non glielo aveva dato sano: che almeno si fosse ricordato che a vivere così ci vuole più pazienza e più ingegno! Che ne avesse perdonato qualche piccola impazienza e pure qualche imprecazione...

Che "non ci fosse nulla da fare" lo aveva sempre pensato. Anzi, neppure se lo era mia chiesto. Era così e basta. Sono quasi un uomo a metà - si diceva, guardandosi allo specchio ed alle prese con le incombenze quotidiane.

Neppure a pallone gli era stato consentito giocare, da ragazzo: troppo rischioso.

Ora uno lo chiama in mezzo alla sinagoga, davanti agli occhi di quelli che non avevano occhi che per se stessi, e che la mano la usavano solo per puntare il dito: "se hai una mano sola, di certo avrai le tue colpe, tu o i tuoi padri".

E infatti il poveretto neanche ci sarebbe voluto andare là in mezzo per farsi vedere: avrebbe preferito essere trasparente.

Lo chiamano lì in mezzo, il giorno in cui anche fiatare è impedito ai comuni mortali, il sabato; anche chiedere a Dio di "dare una mano" ancora alla propria debolezza.

E viene guarito, in sovrappiù, con somma riprovazione di quelli che ai miracoli proprio non vogliono crederci.

E no! Cosa mai potremmo fare a questo sconosciuto che vien qua a mostrarci come si fa a guarire gli uomini dalla loro disperazione e dalla loro abitudine ad essa. Non sta bene che la gente pensi che si possa uscire dalla propria condanna. La sofferenza - quella altrui - è sempre un monito: perché non diventi la nostra.

Quello, a cui d'improvviso riprese a prender vita la mano destra, non credette ai suoi occhi e se ne andò, meravigliato che ad altri sembrasse disdicevole la sua guarigione, avvenuta con modalità inusuali e in tempi non consentiti.

Gli sembrò che non fosse "normale" che qualcuno si scandalizzasse di fronte ad un dono fatto ad uno che ne aveva bisogno; che dopotutto, se uno ha sete, gli si può dar da bere anche nel bel mezzo di qualsiasi affare di Stato.

Agli altri non sembrò vero cominciare a progettare una serie di trappole in cui far cadere quello che li aveva sfidati: Vuoi vedere che questi si sente un Figlio di Dio? - cominciando così a immaginare come corrompere qualcuno dei suoi compagni cialtroni, una dozzina di visionari che si erano raccolti, passandosi la voce che fosse giunto uno in grado di parlare con Mosè e con Elia.

Così va il mondo: ciclicamente e sotto gli occhi di tutti.

"Così va il mondo "- commentavano un paio di quei cialtroni con un po' di monetuzze d'oro in mano, seduti davanti ad una bottiglia di vino, sulla piazza della città dove erano già pronte una serie di croci per metterci su un po' di disgraziati da esporre: come monito alla comunità che osa ribellarsi all'ordine costituito e alla regola del buon governo, al solido realismo di Stato.

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