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Sinfonie al femminile

Pubblicato da enzo cilento su 8 Marzo 2013, 12:07pm

Celebriamo oggi l'universo femminile. Donne che lasciano il segno, per capirci. Ogni volta che da ragazzino vedevo in tv in qualche vecchio film la Valli, la Dietrich, Bette Davis, la Hepburn (Katherine), mi emozionavo. Si trattava di bravura e di carisma: una donna misteriosa e decisa, non svenevole. Questa donna qui è quella vera; l'altra solo una proiezione del maschio dominante.

Nella realtà le donne decidono almeno quanto gli uomini: non hanno meno coraggio e non minore spirito di sacrificio. Tra i miei nonni emigrati in America, era mia nonna quella in grado di prendere le decisioni più delicate e radicali. Alle donne va riconosciuta una capacità di soffrire, storicamente, che nel maschio impollinatore raramente si rinviene.

Mi piacevano le canzoni della Caselli (Insieme a te non ci sto più - la mia preferita) e poi provavo simpatia per Mondaini, per Bice Valori, per la Valeri in televisione da bambino. Non ho mai sottovalutato l'ironia, che tra l'altro le rende ancora più indigeste a certi uomini.

Mi piacevano bionde: come la Vartan, da piccolissimo; provavo ammirazione per l'atletismo della ballerina H.Parisi. Mi piacevano intelligenti e colte, come la Vitti e Melato, Moriconi; come la Mafai, Morante, Levi Montalcini, Iotti.

Mi emozionavo per le canzoni incazzate dell'ultima Bertè, per la voce di Mina, per l'intelligenza e l'intensità della Magnani, per certa visceralità. Per l'eroismo di Madre Teresa e per la fede stoica di alcune di loro, Edith Stein tra tutte, colta, intelligente, ebrea.

Le vedevo ritornare al paese di mio padre con le ceste di frutta e verdura in testa; accudire persino le galline e cucinare giornate intere prima di Pasqua e di Natale, per famiglie matriarcali e di un altro mondo.

Mi commuove e mi interpella sempre l'obbedienza di Maria e la sua Maternità divina, la Maddalena e le lacrime e il profumo della peccatrice. Ne ho conosciute di ripiegate sul lettino del figlio in ospedale, di coraggiosamente in campo contro il male, il cancro, e la violenza; capaci di disegnare, di scrivere, di inventar favole di esser medico gentile e di rifiutare le avances schifose del vecchio morboso che promette splendide carriere in cambio.

Ne ho viste sul lastrico a rimboccarsi le maniche per tirare avanti; altre in carriera ma con un occhio alla propria spiritualità; splendide maestre a scuola e direttrici di istituti, lettrici voraci e appassionate di teatro, a cinema, ai musei, quasi sempre a cercare il bello e quel che ha cuore e senso.

Mi piacciono le donne e le rispetto perché sono migliori di noi, spesso come noi, pur essendo tanto diverse.

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