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Il volto della Provvidenza

Pubblicato da enzo cilento su 3 Aprile 2013, 17:57pm

C'è una parola un po' in disuso - era molto in auge presso i nostri nonni, per dire, e anche prima - e questa parola si chiama "Provvidenza".

La Provvidenza è il segno dell'amore di Dio (ci crediamo ancora?) anche attraverso gli uomini ed attraversa tutta la storia del mondo, se al mondo pensiamo come a qualcosa nato dall'amore stesso di Dio (e l'amore è sempre previdente e provvidente, anzi provvidenziale: perché l'amore ci salva la vita, la salva dalla morte e dall'abbrutimento).

La stessa creazione, molto buona agli occhi di Dio, come si dice nel libro della Genesi, è opera della Provvidenza, dell'Amore. A maggior ragione se pensiamo che tutta la creazione è al servizio della felicità dell'uomo: la donna è la felicità dell'uomo e così le creature, il cosmo e la natura, le stagioni con i loro frutti, gli astri e i pianeti, la flora e la fauna: basti leggere il bellissimo salmo 103, dove è tutto un concentrato di armonia: le creature sono amate da Dio che col suo amore che si fa provvidenza, provvede loro in ogni necessità, le ama sommamente fino a dar loro vita.

La Provvidenza dei nostri vecchi e dei grandi scrittori della tradizione cristiana e non solo, si esprimeva in quel continuo sostegno, imprevisto e talora miracoloso, sempre tempestivo, che faceva sì che ai suoi figli nulla mancasse: è la Provvidenza dei gigli dei campi del Vangelo, la provvidenza del Cantico delle Creature di San Francesco e dei suoi Fioretti; il soccorso che conoscono i santi nelle loro imprese di carità (pensate a Madre Teresa di Calcutta ed alle sue opere per i poveri, mai lasciati senza ciò di cui necessitavano).

La Provvidenza non manca mai di aiutare chi si dà da fare per i poveri e gli ultimi; aiuta e soccorre: è l'amore di Dio.

E' uno delle braccia di Dio che si tende verso l'uomo.

Forse la Provvidenza è il respiro stesso di Dio, il suo Spirito che non ci lascia soli, tendendoci appunto la mano, anche solo illuminandoci il cammino, mettendo le ali ai nostri piedi, dando fondo alla nostra creatività, facendoci trovare e vedere vie che avevamo sottovalutato, incontrare uomini e idee che non avevamo considerato.

La provvidenza si fa uomo e soprattutto la Provvidenza si fa quell'uomo che è Gesù Cristo, somma provvidenza tra tutte, sommo amore del padre, sommo modello per l'uomo, somma salvezza. Cosicchè il respiro del Padre e il suo Spirito procede dal Padre nel figlio, cioè cammina con i suoi piedi e agisce con la sua presenza, la sua umanità.

Sì, questa idea mi è stata sempre più chiara questa sera mentre pensavo a come parlare a dei giovani dello Spirito Santo.

Lo Spirito Santo che non lascia soli, il Consolatore, è quello che i nostri vecchi chiamavano con quel nome; è quella forza e presenza che fa sì che questi segni e questi doni, queste grazie, siamo in grado di coglierli e di riconoscerli; è quanto ci apre lo spirito ed i sensi per riconoscere non solo quanto ci viene donato in nostro soccorso, ma che Cristo stesso è il dono per eccellenza, in quanto costituisce la testimonianza di una umanità donata come provvidenza anche in vista di quella imitazione che a tutti noi viene offerta come scelta provvidenziale, quindi di amore, perché noi siamo la massima espressione che possa generarsi nell'umanità: amore.

L'uomo insomma che si scopre Provvidenza e dono egli stesso, per altri. Io sono quella provvidenza che Dio ha voluto in questo mondo perché Dio ama questo mondo.

Tanto che mi piace pensare a quella provvidenza - Spirito di Dio e consolatore - che in questo momento mi ha offerto questo aiuto per potergli dare un volto comprensibile, pur nell'analogia, ai ragazzi a cui dovrò parlare di Lui.

Lo Spirito che soccorre e parla per noi riempiendoci il cuore e la bocca. Il braccio di Dio ancora a sostegno della nostra ragione nonché della nostra fede: dono di quel pastore che non mi fa mancare di nulla.

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