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Il giardino irrigato

Pubblicato da enzo cilento su 6 Marzo 2013, 05:30am

Cade dunque oggi il giorno dei Giusti indetto dalle Nazioni Unite a memoria di tutti coloro che si sono battuti per il bene comune, la libertà e contro i genocidi di cui pure la storia si è macchiata. Già! Ma la storia la fanno gli uomini: e anche i genocidi, oltre agli atti di eroismo.

C'è una legge morale che dovrebbe essere inscritta nel cuore di ognuno (almeno così siamo portati a pensare noi occidentali e noi moderni) e questa legge non è tanto la legge dell'amore generico e sentimentale ma quella del rispetto di chi ci sta a fianco.

Che poi questa stessa legge venga di continuo disattesa attraverso tutte le nostre intolleranze è un altro discorso: contro il vicino, contro il compagno di lavoro, gli zingari, gli stranieri che ci tolgono il lavoro, il meridionale e così a seguire... Che poi quella stessa legge, nella stessa storia dell'Occidente sia stata contravvenuta di continuo è ancora un altro aspetto: la guerra e quindi le pulizie etniche stanno lì a dimostrarlo. E che infine i contorni di questa legge si siano evoluti nel tempo lo dimostrano i fatti, cosicché altra poteva esserne la percezione un secolo fa, altra è quella di oggi; e purtroppo non si è mai spenta l'idea che possano esistere delle guerre giuste.

Ad ogni modo, i giusti, illuminati da questa legge interiore e da questa sorta di spirito profetico, se da una parte hanno il diritto di essere ricordati, va anche detto che non hanno mai smesso di essere combattuti.

Lascio perdere i dettagli in merito ai giardini che verranno loro dedicati quest'oggi in vari posti del mondo (ne abbiamo già scritto) per aggiungere semmai che quella Legge, assolutamente inscritta nell'animo umano, trova compimento nel sentire religioso, in quello cristiano, in Cristo infine, come recita anche oggi il Vangelo. Cristo che - rivela egli stesso - non viene ad annullare il valore ma a completarlo, a mostrarlo in pienezza. L'uomo in cui più pienamente questo Valore Universale è presente è Lui. E qui mi soccorre ancora l'Antico Testamento. Oggi, nell'Esodo, a Mosè che chiede di poter vedere il volto di Dio, viene risposto che questo non sarà mai possibile; potrà solo vederlo di spalle.

Gli esegeti hanno spiegato: di Dio si potrà solo seguirne i passi e quei passi percorribili sono appunto quelli di un Dio vicino e che si fa uomo, Cristo Gesù appunto. Ecco perché il volto di Mosè da ogni colloquio col suo Dio, e da ogni sequela, brillerà di una luce incantevole, illuminato da quella pienezza e bellezza estrema che gli deriva dall'averlo veduto e ascoltato; quindi seguito.

Il giusto più giusto ha un modello eterno che è da sempre nel cuore dell'uomo e a giusta ragione la sua vita può essere assimilata a quella di un giardino irrigato.

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