Uno sguardo più su

Pubblicato da enzo cilento su 14 Agosto 2014, 08:59am

Impazza l'estate del web, con i nostri "qui stiamo in Paradiso". Come siamo felici qua!

E siamo felici davvero - magari solo apparentemente - dove stiamo per un attimo, una sosta alla consuetudine del vivere. Il vivere che - direbbe Pavese - è " Come un vecchio rimorso ed un vizio assurdo"; una vita che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un allenamento cotidiano alla sua finzione.

Vanno perdonate le nostre vite per la loro inanità, per la loro banalità. Ed è proprio alla banalità che non sappiamo perdonare: accettare che vivere - il nostro vivere - sia così banale è davvero imperdonabile, disperante.

Impazzano intanto i visi sorridenti sul mio profilo in rete, le vesti nuove e colorate dell'estate. Così che mi ricordo d'incanto la battuta di Williams in un suo film, per cui "Nessuno fotografa qualcosa che non voglia ricordare";

e mi chiedo se questo ancora corrisponda al vero, o se invece anche qui non sia approdata la bulimia un po' nipponico - coreana del "fotografiamo tutto, qualora ci fosse sfuggito qualcosa nella vita".

La chiamavano "The look", lo sguardo, Lauren Bacall; che non era come il "buttiamo uno sguardo anche là", a cui ci stiamo abituando: era lo sguardo e basta, fascino.

Dietro lo sguardo, l'universo; dietro le nostre foto, la sua nostalgia.

Mi chiedo quante volte dovremmo perdonare a noi stessi per la banalità delle nostre esistenze: direi tante, quanto dura la nostra esistenza, sorda, come un vecchio rimorso, come un vizio assurdo.

A Ferragosto, anzi, un po' di più...

Apparente e non trasparente

Canzone

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