Il blocco provvidenziale di un blog

Pubblicato da Enzo Maria Cilento - fratel Simeone su 8 Giugno 2021, 15:47pm

Non so al momento se le pagine del mio blog saranno ripristinate. Per qualche motivo che non riesco ancora a comprendere sembra che siano state cancellate dal gestore, overblog.com. In altri momenti mi sarei disperato. Oggi scopro con sorpresa di non esserne turbato più di tanto. Dopotutto, le cose che valeva la pena conservare, dopo alcuni anni di fatica quasi quotidiana, non erano moltissime. Molte non le riscriverei. Altre infine, quelle che forse mi stanno più a cuore sono ancora nella memoria di questo pc se anche lui non mi tradisce.

Dopodiché, dal momento che, contro ogni logica, mi sorprendo spesso a pensare che gli avvenimenti abbiano tutti o quasi una ragione evidente o misteriosa e subliminale; e che in fin dei conti possono costituire persino un’opportunità per ripensarsi e ricalibrarsi, non è detto che il blocco del blog - ammesso che non ne crei uno nuovo sotto altra forma, altro nome ed altre modalità più agili e veicolabili – non appartenga a questa categoria minore del provvidenziale, per cui le priorità della vita e della mia professione in questo momento non debbano essere ristabilite e rimesse in discussione.

Mi piace pensare così.

A passare in rassegna le vicende della propria esistenza – sempre col senno del poi, purtroppo – devo ammettere che non sarebbe la prima volta che mi trovo, come accade a tutti, a dover spostare l’asse della mia attenzione della mia cura e dei miei interessi. In genere, non senza qualche sofferenza, ampiamente prevista, si è sempre trattato di un passaggio necessario e proficuo.

In questo caso anche quel nome “monasticasimeone” apparteneva (e questo lo avvertivo con chiarezza) ad una stagione differente, ormai superata dagli avvenimenti. Non che abbia rinunciato in toto alle mie scelte, ma che quella stagione della rivendicazione e forse della contrapposizione pregiudiziale è senz’altro finita (in realtà ho sempre ritenuto che lo fosse già prima, ma forse era solo una pia illusione).

Ora, sembra che gli avvenimenti esterni, persino la tecnologia, impongano ciò che stava nelle cose: perché si andasse avanti ed anche perché, persino dal punto di vista intellettuale e creativo, mi dessi da fare per uscire dalla gabbia che mi ero confezionato.

Nel passato questa visione delle cose, saper leggere gli eventi come guidati da una mano non inconsapevole, chissà, provvidenziale, era costitutivo di una società e di una cultura che credeva davvero nell’intervento del divino nella nostra vita.

Oggi, in cui nondimeno a diversi livelli di consapevolezza, molte persone sembrano essere accarezzate dalla medesima idea, mi ritrovo ad essere tra i pochi che abbia il coraggio o la sfrontatezza di ipotizzarlo. Magari dietro un blocco tecnologico è come la breccia aperta nelle mura o come la feritoia da cui riprendere a guardare fuori. I fatti dimostreranno se avevo ragione.

di levatrici ostetriche e partorienti. Di Nonnato e di quei fratelli mercedari

il sale delle cose

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