In subbuglio

Pubblicato da Enzo Cilento su 9 Ottobre 2015, 14:33pm

Leggevo giorni fa - e molto en passant sinceramente - che Teresa di Gesù Bambino, morta ad appena ventiquattro anni; avrebbe chiuso gli occhi sussurrando un "Dio, ti amo" che potrebbe sembrare la più ovvia ed infantile delle affermazioni, specie se colte così, all'ultimo istante.

Mi sono domandato onestamente quante volte lo avessi pensato un "Mio Dio, ti amo" e quante volte avessi trovato un giusto motivo per amarlo.

Detto che l'amore ha sempre così poche ragioni che sarebbe davvero ozioso andarle a cercare in nome di quanto sarebbe ragionevole; mi son tirato su considerando tutti i buoni motivi per cui avrei da pensarlo, da sussurrarlo, da tenerlo per me (e per Lui).

E credo che di ragioni - io, come tanti - se ne abbia in abbondanza, nonostante la fatica del vivere che nessuno nega. Caratteri e carismi, vocazioni e inclinazioni, curiosistà e generosità; voglia di vivere - sovente - e affetti, la bellezza incantevole del mondo e del creato; persino la nebbia di mattina che mi affascina tanto alla finestra; e quella che a volte mi ritrovo nella testa, come ogni essere ragionevole e cogitante; come ogni creatura, e come ogni fragile mortale.

E poi il coraggio.

Anche quello di dire che non si può non amare chi e cosa ti ha reso altra la vita; non la vita rosa, del resto, che è solo il refrain di una canzone, ma un percorso - questo sì - durante il quale incontri cose vecchie e cose nuove, un incontro che non smette di metterti in subbuglio.

Lourdes e ritorno

Dammi la Sapienza

Commenta il post