Simeone era convinto di essere rimasto là ad aspettare fermo tutta la vita. I giorni sembravano essere trascorsi tutti uguali, speie gli ultimi, quelli della disperazione e della vecchiaia. E invece non aveva fatto altro che muoversi, cercare nella sua mente e nel suo cuore, ovunque, la ragione di quella sua esistenza. Come uno dei Magi, come un viandante, uno che cerca attraverso tutte le scienze e l'astronomia, guardando le stelle, dove sorgerà un nuovo sole, o meglio la stella che gli faccia di guida per l'ultimo tratto e che dia senso a tutto quel vagare, a lui venuto da così lontano eppure sempre là con una lampada accesa per cercare la verità.
Quando penso al nostro essere cristiani mi chiedo se abbiamo la percezione di questa cerità attesa e trovata, di essere tutti venuti da lontano: che tutti vengono da lontano, come me e te, ora pensi nell'etere e nella rete, e penso a tutti quelli che dovrebbero giungere e a cui una stella, un segnale in mare va lanciato: terra! Terra!