E’ un atto di grande pietà quello di seppellire i morti, anche in senso metaforico. A volte verrebbe da dire lo scontatissimo “riposino in pace”. Ma il riposo non è sinonimo di oblio. E così in questi giorni mi va di ricordare i miei amici, nome per nome, senza recriminazioni e senza rimostranze. Affido al Buon Dio e al nostro ricordo tra gli altri il mio caro vecchio amico Gaetano che nel suo paese non capirono e in buona misura perseguitarono; Natalia, con la sua lunga malattia; Rosanna che da ragazzo ho per certi versi amato e Rosetta, col suo negozio accogliente di dischi e di musica al centro del paese; Menita e le nostre chiacchierate piene d’ironia. Mi ricordo così di Jack, di Vito e delle sue psichedeliche follie; e così andando un po’ alla rinfusa: da Anna, la mia compagna di scuola preferita; a Dimitri a tanti miei vicini; ai miei maestri di vita di scuola e di fede. Senza contare tutti i miei familiari.
Non dimentico nulla del bello e del doloroso che abbiamo vissuto assieme. Riposano in pace, fin quando fermentano e riposano in me, nei miei pensieri, nella misura in cui mi aiutano ad essere ogni giorno un uomo migliore.