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I piccoli di Neri

Pubblicato da enzo cilento su 26 Maggio 2014, 09:31am

Tags: #I PADRI

"State buoni, se potete".

Così si intitolava la fiction televisiva (Proietti?), con relativa colonna sonora (Branduardi?), che ricordava San Filippo Neri, anni fa.

Ci piace ricordarlo oggi il Neri, 26 maggio, giorno in cui si celebra il suo dies natalis (l'onomastico, per capirci; il transito al cielo, per i non addetti ai lavori); e oggi che insomma la questione dell'educazione sembra essere diventata, a tutti i livelli, quanto mai urgente: al di là delle adunate e delle grancasse della scuola in piazza San Pietro.

Filippo Neri, come altri a dire il vero, quei mocciosi di periferia senti di doverli adottare, accogliere, proteggere, come da tradizione religiosa e cristiana comunque, né fu solo per proselitismo: la gente va aiutata a vivere in modo più decoroso. Con un presente e un futuro magari...

Vi si dedicò, come un san Giovanni Bosco poi; un Giovanbattista de la Salle, un de Merode, un Giuseppe Calasanzio, un Lodovico Pavoni. La storia è piena di Scolopi e Scalabriniani, Fratelli delle Scuole Cristiane e Salesiani. E in tutto ciò, non sono mancati i santi e i peccatori, gli abusi.

Dobbiamo ancora parlarne?

Se n'è già parlato nei giorni scorsi, dico: ora l'Onu plaude - deo gratias - a quel piano di vigilanza che il Vaticano avrebbe assicurato in merito. Salvo che - sia detto con misericordia - è ben difficile controllare tutte le maglie di certi meccanismi, tra educatori e insegnanti, catechisti e guide scout, così alla rinfusa: è difficile poter garantire alcunché.

Che almeno però vi sia la volontà di fare giustizia e di aiutare: e non solo i bambini...

Del resto, a scuola - in quella statale e laica - non è che si viaggi più sicuri: e se a Rignano Flaminio assolvono; ecco che a Pistoia filmano gli abusi e arrestano; e lo stesso accade in questi giorni nel salernitano, a Caselle in Pittari (vedi maestre judoka).

La passione per la scuola e per i piccoli o ce l'hai o non ce l'hai: nessuno te la regala. Come nessuna passione a questo mondo, vivaddio!

Con la differenza che, se devi timbrare tutta la vita in un ufficio postale, puoi anche maledire ogni busta che ti capita sottomano e maltrattarla come se fosse il nemico da schiacciare sotto il tuo pugno; ma se ti capita un bimbo, le cose stanno un po' diversamente: lapalissiano.

Per una strana associazione di idee, mi vengono in mente nel contempo altri piccoli, anziani.

Anche questi cadono spesso in mani che dovrebbero essere accorte e che invece sono maldestre, attente al business dei contributi e del lager dove accogliere i vecchi, a fine corsa. E anche qui, laici e religiosi, cambia poco: o ami quel che fai, ami; o invece tutto diventa insopportabile: vessi. E non risparmi neppure chi ha l'età e i malanni che avrebbe tua madre. State buoni, se potete! E tenete a posto le mani.

State buoni se potete, voi tutti che oggi avete la responsabilità di chi è più piccolo di voi anche voi politici che oggi festeggiate il doppiaggio di Grillo: avete tra le mani le ultime speranze di gente debole e stanca, spesso.

Invece di festeggiare, operate con amore: state buoni se potete.

Branduardi canticchiava "tutto è vanità...", sul tema del film di cui sopra.

Certo: è tutto vanità, laddove non c'è rispetto, non c'è cura per chi ti si affida, laddove non ti stia a cuore la sorte di chi si rimette talora totalmente nelle tue mani.

Eppure non è vanità ricordare che quella gente ha bisogno anche di te.

Magari Filippo Neri sorvegliasse su di loro, da quest'oggi!

La sua stanzetta a Roma, sulla piazzetta di corso Vittorio, è un inno all'umiltà e alla dedizione. E' di questo che abbiamo bisogno.

Chissà perché, ma è così visibile, in quel luogo, che esso è stato abitato da uno che sapeva declinare la parola "amore".

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