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Di Demoni e di altri mostri

Pubblicato da enzo cilento su 28 Gennaio 2014, 20:26pm

Tags: #in vista

Ritengo che nessuna attività sia più meritoria di quella dello "scacciar demoni".

Solo di recente ho dato peso al senso di ciò che mi sembrava non ne avesse più per un uomo moderno, come il sottoscritto, noi che di demoni invece siamo tempestati. Che da loro siamo perseguitati.

Demoni in carne ed ossa, le labbra tumide, i seni gonfi di silicone, capelli e culi posticcI, demoni di eterna giovinezza da inseguire che non torna più invece; demoni del potere della fama e della visibilità di fronte al mondo intero, nel Paese, sugli schermi sulle pagine e persino in rete, dove mettiamo il nostro lato migliore, a b o c che esso sia, un membro una parte del corpo una promessa una lusinga un'allusione ad un attimo intenso di felicità caduca, ahinoi, sottacendolo peraltro, prima a noi stessi, certo.

Demoni che hanno il colore verdognolo delle banconote e quello sfavillante delle cose, delle vernici, delle scarpe della auto e dei gioielli; che hanno la copertina patinata delle riviste di viaggio, della tecnologia che ci fa fotografare il mondo e che con esso ci dovrebbe mettere in relazione.

E demoni ancora come una donna (o un uomo) tutta mia, a mia disposizione, moglie e amante, figlia e cameriera, donna da letto e da cucina, una (uno) da possedere e da asservire; schiavetti al lavoro e yes men dietro la porta ad obbedirti; la libertà da tutto, da qualsiasi responsabilità verso chiunque.

I nostri demoni. Quelli di cui liberarci: carriera e velleità trionfi.

Da questi ci libera un liberatore che di queste cose ha mostrato il lato oscuro e debole, inutile e ingannevole, perché "di ogni cosa perfetta ho visto il limite" per riprendere il salmo.

Liberaci da quest'ansia di successo, di prestazione, da questa super-efficienza che ci avvelena la vita, che ci isola e che ci contrappone. Noi che siamo un istinto ad alimentar demoni che si alimentano di noi.

Non fosse che per questo, solo per questo - dico - che già sarebbe un gran bene averlo incontrato quel liberatore, Cristo che sia, uno che ci libera dalle cose che ci dividono all'interno, ci fanno a pezzi e ci lacerano, ci riducono a brandelli nell'enorme sproporzione tra ciò che siamo e ciò che avremmo desiderato avere (ed essere).

Eccolo il senso infine, di quello scacciar demoni e fantasmi che ci tolgono il sonno e ci rinfacciano ogni notte, sul limitar di Dite, "sei un fallito" e ci fanno sbranare l'un l'altro per l'invidia e l'insoddisfazione da cui nessuno sa più liberarci.

Chi ti guarisce da questo ti ha salvato la vita, te l'ha restituita. Ci sono mille motivi per sentirsi più leggeri ora, e grati: perché ero morto e sono stato restituito a me stesso, a cominciare a trattar la pace con la mia esistenza

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